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Buoni risultati dalle fabbriche sintetiche di insulina

Diabetologia Redazione DottNet | 04/11/2019 20:36

Cellule del pancreas nate in laboratorio e attivate con la luce

Viene dalla biologia sintetica la nuova speranza per gestire il diabete nei malati.   Sono state infatti sperimentate con successo, per ora nei topi, le prime fabbriche sintetiche di insulina. Sono cellule del pancreas progettate e costruite in laboratorio, che vengono attivate dalla luce in modo da produrre insulina in quantità sufficiente a controllare il glucosio nel sangue senza farmaci.  Il risultato, pubblicato sulla rivista Acs Synthetic Biology, è il frutto del lavoro del gruppo della Tufts University coordinato da Emmanuel Tzanakakis.

  "E' un risultato fantastico, perchè è da decenni che si cercava di modulare l'insulina in modo dipendente dal glucosio.  Finora si era provato a superare le iniezioni attraverso macchine intelligenti di ingegneria biomedica, ma questo studio apre la possibilità di raggiungere tale obiettivo in modo ancora più intelligente, cioè in modo biologico", commenta Alessandro Quattrone, direttore del dipartimento Cibio (di biologia cellulare, computazionale e integrata) dell'Università di Trento.

Le attuali terapie per il diabete si affidano a farmaci che stimolano la produzione di insulina attraverso le cellule beta del pancreas, o con l'iniezione diretta di insulina. Qui, per arrivare allo stesso obiettivo di mantenere la giusta concentrazione di zuccheri nel sangue, i ricercatori hanno scelto un'altra strada. "Hanno sfruttato delle proteine capaci di tramutare dei segnali luminosi in segnali per le cellule", continua. Nell'esperimento le cellule beta del pancreas, ingegnerizzate in laboratorio, sono state equipaggiate con una proteina, modificata in modo da attivarsi quando viene esposta alla luce blu e produrre di conseguenza una molecola capace di aumentare la produzione di insulina nelle cellule, fino a triplicarla.

Se si riuscisse a sostituire con queste cellule quelle danneggiate del pancreas, si potrebbe "avere una specie di pancreas endocrino aggiuntivo compensativo di quello che ormai non funziona più nell'organismo diabetico - prosegue Quattrone - E' come se si mettesse al suo posto un pezzo di ricambio, ma diverso, che funziona ugualmente, è più potente perchè richiede meno cellule trapiantate di belle beta danneggiate, e può essere controllato dall'esterno". Il prossimo obiettivo è riuscire a regolare l'attività della proteina in modo che le cellule possano produrre insulina in abbondanza solo quando il livello di glucosio nel sangue è alto. "Le cellule producono l'insulina e ora - conclude Tzanakakis - dobbiamo fare in modo che ciò avvenga solo quando serve".

fonte:  Acs Synthetic Biology

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